Nuovi media e social network - I consigli
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- Scritto da mainaccount
- Categoria principale: Stampa
- Pubblicato: 20 Febbraio 2011
- Ultima modifica: 09 Novembre 2014
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Il web che è un rullo compressore nelle nostre vite e che il Papa paragona alla rivoluzione industriale è di fatto un gioco per i nostri figli, ma noi adulti come la mettiamo?
Luca Paolini, blogger e insegnante di religione nella scuola media, ha dispensato consigli utili a genitori, insegnanti e mondo cattolico in occasione del corso “Te lo do io il computer!”, organizzato a San Donnino (FI) dai Centri diocesani di pastorale familiare e giovanile dell’Arcidiocesi di Firenze insieme all’associazione genitori A.Ge. Toscana.
La riflessione è anche filosofica, perché ad esempio il perdono cristiano equivale a una cancellazione, mentre invece in rete ciò che è stato pubblicato rimane in rete per sempre.
Il problema invece diventa sociale quando alcuni genitori riportano notizia di giovani che restano connessi fino alle 4 di notte, senza riuscire a staccarsi. Lo web comunque è uno spazio di dialogo fatto di condivisione, collaborazione, comunicazione e non manca mai di chiedere a ciascuno il proprio parere, proprio ciò su cui di fonda il successo di portali come Ebay.
Ecco allora preziosi consigli per insegnanti, parrocchie e soprattutto genitori: a scuola un social network può essere utilizzato per creare un gruppo ristretto ai soli alunni e veicolare contenuti e lezioni. Un buon educatore sa infatti che per un buon apprendimento è necessario stimolare l’interesse dei ragazzi e che utilizzare a questo scopo i media a loro consueti può essere un’ottima strategia. Attenzione però a come ci si mette in relazione: è bene usare l’opzione da uno a molti, evitando di mettersi in contatto con il singolo alunno, e avvisare dirigente scolastico e genitori o genitori e parroco. Da evitare poi il rischio ‘alone digitale’, ossia di sopravvalutare un alunno solo perché è connesso.
In classe il blog potrà essere usato per approfondire una lezione o coinvolgere i genitori; il podcast per fare audiolibri o lezioni registrate o commentare un fatto di cronaca; con la modalità collaborativi wiki si costruiscono storie e racconti, mentre con il codice bidimensionale QrCode si possono inserire approfondimenti testuali oppure link a video, musiche e siti web; infine il document sharing dà l’abitudine di condividere lezioni, documenti, video, foto, relazioni, conferenze.
In parrocchia invece ampio spazio ai social network per far conoscere eventi o creare sondaggi e sottoscrizioni. Il blog sarà un valido sostituto del giornalino parrocchiale e offrirà servizi come mappe, orari e calendari; il podcast invece sarà il vero e proprio radiogiornale della parrocchia offrendo omelie e riflessioni e commenti sul Vangelo. Con Wiki si costruirà la fase preparatoria di un’assemblea parrocchiale o di un sinodo e con QrCode si lasceranno messaggi in bacheca per i più giovani e si organizzeranno attività ludiche come la caccia al tesoro o più impegnate come la Via crucis interattiva.
Infine non poteva mancare una riflessione sul difficile compito dei genitori che oggi soffrono il divario mediatico oltre a quello consueto generazionale: spesso infatti il genitore non sa usare il computer ed è completamente all’oscuro di ciò che fa il figlio. Le lamentele più frequenti sono: “le attività di mio figlio sfuggono al mio controllo” oppure “il tempo al computer va a discapito dello studio e lo allontana dalla vita reale, dagli amici”. Di positivo c’è che il ragazzo connettendosi in rete si mette in contatto con amici vecchi e nuovi, parla, riceve attenzione, combatte la solitudine.
Certo che Internet non è una babysitter e che la maturità anche in questo campo va conquistata: ecco allora le fasce orarie e i tempi massimi di utilizzo che ogni genitore legittimamente può imporre al proprio figlio in relazione alla sua età.
La prevenzione migliore è una relazione salda fra genitori e figli, poi si può navigare insieme per le ricerche e per reperire materiali, insegnare un atteggiamento critico e solidale, conoscere gli amici virtuali così come lo si fa con quelli reali. Ai più piccoli occorrerà insegnare a non dare mai informazioni personali e a tutelare la propria privacy. E’ utile che il genitore conosca il mezzo e che dia l’esempio di come ci si comporta.
Sabato 26 febbraio ore 15,30–17,30, sempre allo Spazio Reale di San Donnino (FI), l’esperta di nuovi media e social network Elena Farinelli approfondirà il tema: “Aiuto, questi ragazzi stanno sempre al computer! Capire il mondo digitale per capire i giovani”. A seguire sabato 12 marzo “La barca di Pietro nel mare di Internet” e sabato 26 marzo “Va ora in onda… Processo ai media!”. E’ gradita l’iscrizione presso: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 055 2763724, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 055 2763731 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 328 8424375. L’ingresso è gratuito.
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